Il tasso di crescita dei prezzi al consumo negli Stati Uniti nel gennaio 2022 ha stabilito un record dal febbraio 1982: l'inflazione è accelerata al 7,5% in termini annuali. Su base mensile, rispetto a dicembre 2021, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,6 per cento a gennaio, una percentuale superiore alle aspettative degli analisti, mentre il dato di dicembre è stato incrementato dalla revisione delle previsioni di consenso dallo 0,5 allo 0,6 per cento. In precedenza, come ragioni di ciò che sta accadendo, sono stati citati problemi nelle catene di approvvigionamento dei beni, l'elevata domanda dei consumatori e la carenza di componenti, inclusa una crisi dell'offerta di semiconduttori che rallenta la produzione nell'industria automobilistica e nell'elettronica di consumo (tuttavia, quest'ultima, a giudicare dalla decelerazione della crescita dei prezzi nel mercato delle auto secondarie, sta gradualmente scendendo a No). Il principale motore dell'inflazione al consumo, come altrove nel mondo, è il cibo negli Stati Uniti: i suoi prezzi sono aumentati dell'1% nel mese dopo lo 0,4% di dicembre, sebbene il tasso annuo di apprezzamento dei prezzi dei generi alimentari sia stato paragonabile alla dinamica del indice nel suo complesso (7,4%). I prezzi dell'energia sono aumentati dello 0,9% su base mensile, ma il loro aumento cumulativo è stato del 27% su base annua, riflettendo il forte aumento dei prezzi dell'energia sui mercati globali.
L'impennata dei prezzi nella più grande economia del mondo dopo il precedente record del 7% a dicembre 2021 ha costretto la Fed a inasprire nuovamente la sua retorica (vedi 16 dicembre 2021 e 27 gennaio). Ora, tuttavia, l'aumento dei tassi della Fed nella riunione di marzo sembra quasi inevitabile, nonostante l'opinione prevalente tra gli economisti secondo cui l'impennata dell'inflazione è temporanea.
La dinamica della crescita dei prezzi negli Stati Uniti è generalmente simile al comportamento dell'indicatore nell'UE e in Russia (vedi grafico). Secondo il Winter Economic Outlook della Commissione europea pubblicato ieri, l'UE sta già rivalutando il ritmo di ripresa previsto per l'economia europea a causa "della rapida diffusione del ceppo omicron del coronavirus, dell'ulteriore inflazione guidata dall'impennata dei prezzi dell'energia e dalla catena di approvvigionamento in corso interruzioni", ha detto. Il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni. La previsione di inflazione è stata significativamente rivista al rialzo rispetto a quella autunnale: la Commissione Europea prevede che raggiunga un picco del 4,8% nel primo trimestre del 2022, mantenendo il livello “sopra il 3%” fino al terzo trimestre e scendendo solo all'1,9% nel 2023.
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