ROMA: Martedì la procura italiana ha emesso un mandato di cattura internazionale per l'ex attaccante brasiliano Robinho e ne ha chiesto l'estradizione dopo la conferma della sua condanna per stupro di gruppo, hanno riferito le agenzie di stampa.
I giudici della Corte di Cassazione di Roma il mese scorso hanno confermato la condanna a nove anni per la parte del calciatore nell'aggressione a una giovane donna nel gennaio 2013, quando Robinho giocava per il Milan.
Martedì, la procura di Milano ha inoltrato la richiesta di estradizione e il mandato di cattura al ministero della giustizia, hanno riferito le agenzie di stampa italiane Ansa e Agi.
Né i pubblici ministeri né il ministero hanno immediatamente risposto a una richiesta di commento dell'AFP.
Jacopo Gnocchi, l'avvocato della vittima, ha detto all'AFP che per il suo cliente non faceva alcuna differenza se Robinho avesse scontato la pena in Italia o in Brasile.
"La cosa principale è che lo serve, in particolare per il crimine commesso, per proteggere le donne", ha detto.
I media hanno notato che mentre la costituzione del Brasile vieta l'estradizione dei suoi cittadini, il mandato internazionale significa che Robinho potrebbe essere a rischio di arresto se si reca altrove.
L'ormai 38enne, con 100 presenze con la maglia del Brasile, faceva parte di un gruppo di sei uomini accusati di aver preso parte allo stupro di una donna albanese che festeggiava il suo 23esimo compleanno in una discoteca milanese.
Robinho ha iniziato la sua carriera al Santos nel 2002 ed è passato al Real Madrid nel 2005, giocando per il Manchester City dal 2008 al 2010 e per il Milan per quattro anni fino al 2014.
Ha giocato anche in Cina con il Guangzhou Evergrande, l'Atletico Mineiro in Brasile e il club turco İstanbul Basaksehir.
Nell'ottobre 2020 Robinho è stato costretto ad abbandonare il trasferimento nel suo primo club, il Santos, a causa delle pressioni esercitate dagli sponsor sui giganti brasiliani.
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