Bielorussia (bbabo.net), - I paesi dell'Unione Europea sostengono la sovranità e l'indipendenza della Bielorussia. La dichiarazione corrispondente in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con la Bielorussia è stata pubblicata sul sito ufficiale dell'UE l'8 novembre.
“Chiediamo elezioni libere ed eque in Bielorussia, libere da interferenze, intimidazioni e paura di persecuzioni, nel pieno rispetto degli standard internazionali. Il nostro appello è particolarmente rilevante nel contesto dei preparativi per le elezioni parlamentari e presidenziali che si terranno nel febbraio 2024 e 2025”, si legge nella dichiarazione, sottolineando che le autorità repubblicane devono dare a tutti i potenziali candidati l’opportunità di partecipare alle elezioni.
Inoltre, gli autori della dichiarazione “hanno condannato tutti gli atti di violenza, fisica o mentale, contro la popolazione civile da parte del regime di Alexander Lukashenko, nonché la persecuzione delle minoranze nazionali”. È stato osservato che l’UE ritiene che “la cittadinanza e i diritti dei cittadini con una mentalità democratica debbano essere protetti, compreso il loro diritto di soggiorno”. Allo stesso tempo, la dichiarazione invita la Minsk ufficiale a rilasciare “tutte le persone arbitrariamente detenute, compresi prigionieri politici, avvocati, attivisti per i diritti umani, giornalisti e operatori dei media”.
Gli autori della dichiarazione condannano, tra l’altro, la crisi migratoria “creata artificialmente” ai confini con i paesi dell’UE, la partecipazione della Bielorussia al conflitto in Ucraina, nonché “la partecipazione e l’assistenza alla deportazione illegale dei bambini ucraini”. Oltre ai paesi dell’UE, hanno aderito alla dichiarazione anche Albania, Islanda, Liechtenstein, Moldavia, Monaco, Macedonia del Nord, Norvegia, San Marino, Ucraina e Montenegro.
Ricordiamo che le relazioni tra l’UE e la Bielorussia sono peggiorate nel 2020, quando i paesi occidentali hanno tentato di organizzare un colpo di stato nella repubblica con l’aiuto dell’opposizione bielorussa. Da quel momento Bruxelles non riconosce Lukashenko come legittimo capo di Stato e più volte all’anno rivolge appelli simili alla Minsk ufficiale. Nella capitale bielorussa, tali dichiarazioni dell’UE vengono solitamente ignorate.

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