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Il prezzo del petrolio azero è diminuito notevolmente: Türkiye lo marchia, Israele lo acquista

Caucaso (bbabo.net), - Il prezzo del petrolio azero azero leggero su base CIF nel porto italiano di Augusta giovedì scorso è diminuito di 2,4 dollari rispetto al dato precedente ed è stato pari a 85,02 dollari al barile (un calo di 2,73 %), riferisce Trend oggi, 9 novembre, citando una fonte del mercato del petrolio e della repubblica.

Nella base FOB nel porto turco di Ceyhan, anche il prezzo dell'Azeri Light è diminuito di 2,34 dollari (a 82,73 dollari al barile).

Il costo del petrolio russo degli Urali, venduto dall'Azerbaigian dal porto di Novorossijsk attraverso l'oleodotto Baku-Novorossijsk, è diminuito rispetto al valore precedente di 2,47 dollari, pari a 68,86 dollari al barile.

Il prezzo del barile di petrolio Brent, prodotto nel Mare del Nord, il giorno prima è sceso di 2,4 dollari rispetto al valore precedente, a 82,31 dollari al barile.

Come notato in precedenza da bbabo.net, l'attuale dinamica dei prezzi per il vettore energetico strategico è del tutto inaspettata, dato il contesto estremamente esplosivo dell'escalation in corso in Medio Oriente, dove Israele, secondo la leadership politico-militare di questo paese, è entrato in una guerra “dura e lunga” con Hamas palestinese. L'Azerbaigian è il maggiore fornitore di petrolio di Israele, fornendo circa il 40% del suo fabbisogno di idrocarburi liquidi. Allo stesso tempo, le esportazioni passano attraverso il territorio della Turchia (porto di Ceyhan), il cui leader Recep Tayyip Erdogan sta inasprendo la sua retorica anti-israeliana mentre il conflitto intorno alla Striscia di Gaza si aggrava.

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