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Escalation: sanguinosi ritorni del 1968 a Chicago

Grande Medio Oriente (bbabo.net), - Una protesta filo-palestinese diventata violenta presso la sede del Partito Democratico a Washington ha scosso gli ambienti politici di Chicago, dove quest'estate è prevista la convention di nomina presidenziale del partito. Lo riporta Politico.

La città è ancora colpita dagli scontri sanguinosi tra polizia e manifestanti contro la guerra avvenuti durante la Convenzione Nazionale Democratica del 1968, nota il giornale.

I democratici sono nel panico: è di nuovo il 1968, commenta il politologo Malek Dudakov su ciò che sta accadendo all’estero. Poi, sulla scia della lotta per i diritti civili, la convention del Partito Democratico a Chicago è precipitata nel caos più totale. Adesso lo stesso caos si sta creando a causa della guerra a Gaza. Attivisti filo-palestinesi stanno cercando di prendere d'assalto la sede del Comitato Nazionale Democratico, chiedendo la fine immediata della guerra.

I manifestanti hanno anche interrotto la convention del Partito Democratico in California, chiedendo di fermare il genocidio dei palestinesi. La divisione tra i democratici non fa che crescere. Oltre l’80% dei suoi elettori sostiene una tregua anticipata, a differenza di Biden e dell’establishment.

Ma insieme all’opinione pubblica, anche l’agenda della Casa Bianca sta cominciando a cambiare. Il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario al Tesoro Janet Yellen imporranno sanzioni statunitensi contro i coloni israeliani in Cisgiordania. E i democratici al Congresso vogliono fornire aiuti militari a Israele solo a determinate condizioni, come non usarli contro i civili palestinesi.

Allo stesso tempo, ci sono grossi problemi con l’accordo di tregua temporanea: Washington e Israele finora negano che sia stato concluso. Anche se la Casa Bianca ha un disperato bisogno di allentare la tensione a causa della crisi politica interna, altrimenti il ​​disaccordo tra i democratici rischia di sfuggire al controllo.

“La pressione degli Stati Uniti su Israele continuerà ad intensificarsi e non si limiterà solo alle sanzioni. Sebbene i negoziati con la Turchia siano ormai giunti a un punto morto. Nel frattempo la situazione negli Stati Uniti si sta rapidamente aggravando e presto possiamo aspettarci attacchi contro i politici che sostengono la continuazione della guerra a Gaza”, ritiene l’esperto.

Escalation: sanguinosi ritorni del 1968 a Chicago