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Djokovic resterà latitante fino al colloquio con il servizio immigrazione

Il numero uno al mondo Novak Djokovic avrà un'intervista con l'Australian Immigration Service sabato, secondo il giornalista di The Age Paul Sakkal.

Si segnala che il tennista serbo non sarà preso in custodia fino al colloquio e alla presentazione di eventuali querele.

Venerdì, il ministro dell'Immigrazione australiano Alex Hawke ha annullato per la seconda volta il visto di Djokovic, spiegando la sua decisione nell'interesse pubblico e nella preoccupazione per la salute dei cittadini. Ciò include un divieto d'ingresso di tre anni se Djokovic non contesta la decisione di Hawke.

Le autorità australiane hanno nuovamente annullato il visto di Novak Djokovic Tennis Djokovic è arrivato a Melbourne la notte del 6 gennaio per prendere parte al torneo Australian Open Grand Slam, che si terrà dal 17 al 30 gennaio. Il serbo ha vinto questo torneo nove volte.

A Djokovic è stato negato l'ingresso in Australia all'aeroporto di Melbourne per aver violato i requisiti anti-COVID e gli è stato revocato il visto. La guardia di frontiera non ha fatto entrare il serbo perché non ha fornito una giustificazione sufficiente per un'esenzione medica dalla vaccinazione. Il tennista avrebbe dovuto essere espulso, ma i suoi avvocati hanno presentato ricorso alla corte federale contro la decisione di annullare il visto.

Successivamente, si è saputo che Djokovic poteva rischiare fino a 12 mesi di carcere per aver fornito dati deliberatamente falsi nei questionari durante l'attraversamento del confine.

Mercoledì il tennista ha ammesso su Instagram di aver violato la quarantena dopo che il 16 dicembre è stato rivelato un risultato positivo al test del coronavirus, assistendo a una partita di basket a Belgrado (non sapendo ancora l'esito del test) e rilasciando un'intervista a L' Equipaggia.

Djokovic ha anche affermato che le informazioni false sulla dichiarazione di viaggio per l'ingresso in Australia si sono rivelate inavvertitamente dovute a un errore di un agente. Il documento indicava che non aveva viaggiato 14 giorni prima dell'arrivo nel Paese (6 gennaio), ma martedì si è saputo che durante questo periodo il tennista è partito per la Spagna.

Djokovic resterà latitante fino al colloquio con il servizio immigrazione