È ammirato in tutto il mondo come una squisita rappresentazione del dolore materno. Ma la "Pieta" di Michelangelo ha messo in ombra altre due commoventi sculture sullo stesso soggetto del gigante rinascimentale.
Ecco perché il museo dell'Opera del Duomo di Firenze in Italia mette in mostra per la prima volta tutte e tre le versioni della Vergine Maria in lutto per il corpo di suo figlio Gesù Cristo.
L'originale "Bandini" del museo toscano è stato esposto il 24 febbraio insieme ai calchi della "Pieta" e del "Rondanini", che sono in prestito dai Musei Vaticani.
Posizionati uno di fronte all'altro in un ambiente intimo, sono forti i contrasti tra queste variazioni, che segnano diverse fasi della vita dell'artista, morto all'età di 88 anni nel 1564.
Il direttore del museo, Timothy Verdon, ha affermato che è stata un'opportunità unica per "osservare la maturazione intellettuale di Michelangelo sul tema del sacro".
La mostra, che durerà fino al 1 agosto, "mette in evidenza il legame tra vita e arte in questo scultore religioso, che ha servito i papi per la maggior parte della sua carriera".
La “Pieta” custodita in Vaticano - magistralmente eseguita quando Michelangelo non aveva ancora 25 anni - ha stupito i suoi contemporanei, che sono rimasti abbagliati dalla bellezza di questa vergine, vestita di drappeggi svolazzanti.
L'artista ha respinto le critiche sul fatto che la sua Mary fosse troppo giovane, dicendo che la purezza manteneva le donne belle.
Maria culla il figlio di 33 anni, la cui espressione serena suggerisce che potrebbe quasi dormire in un cenno alla prossima resurrezione, la resurrezione di Gesù dai morti nella fede cristiana.
Questa scultura è stata danneggiata da un aggressore ungherese armato di martello nel 1972 e l'opera d'arte restaurata è ora protetta da un vetro antiproiettile.
Secoli prima, lo stesso Michelangelo, insoddisfatto del “Bandini”, la sua seconda pieta, lo attaccò con un martello, lasciando segni che ancora oggi si vedono sulla spalla di Gesù e sulla mano di Maria.
Questa versione è stata realizzata quando l'artista allora 72enne soffriva di depressione. Convinto che la morte fosse vicina, Michelangelo fece voto di povertà e mise la religione al centro della sua vita.
Ha prestato i propri lineamenti e la propria barba al personaggio di Nicodemo, che domina i “Bandini”, proteggendo Gesù, Maria Maddalena e Maria, che qui ha perso la sua antica bellezza senza tempo.
La “Rondanini” è senza dubbio la più sorprendente: straordinariamente moderna, questa scultura essenziale, alta circa due metri, fu iniziata intorno al 1552, quando l'artista aveva quasi 80 anni.
Fu ritrovato nella sua casa di Roma, dove lavorò fino alla morte.
La giustapposizione delle tre opere "ci permette di misurare l'evoluzione dello stile di Michelangelo nei 50 anni che separano la prima pieta dalle altre due, e il cambiamento ancora più drastico e sorprendente tra le ultime due", ha detto Verdon.
L'ultima pieta sembra incompiuta e lontana dai canoni estetici del tempo, ma gli esperti la vedono anche come un messaggio di fede e dell'importanza di guardare oltre le apparenze all'essenziale.
Sono finiti i ricchi drappeggi, sono finiti i personaggi secondari.
Maria e suo figlio, i cui volti e corpi sono ridotti a schizzi, sono ancora una volta rappresentati soli in un'estrema semplicità che rafforza spirituale dell'ultima opera di Michelangelo Buonarroti.
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