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I prezzi del petrolio salgono tra le tensioni geopolitiche

Venerdì i prezzi del petrolio sono aumentati mentre permane il nervosismo sull'Ucraina.

Il West Texas Intermediate per la consegna di marzo ha aggiunto 3,22 dollari USA, o il 3,6 percento, per attestarsi a 93,10 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent con consegna ad aprile è aumentato di 3,03 dollari, ovvero del 3,3 per cento, per chiudere a 94,44 dollari al barile sul London ICE Futures Exchange.

Il rally del mercato è arrivato quando i trader sono cresciuti preoccupati per le tensioni Russia-Ucraina.

Poiché l'incertezza sul confine tra Russia e Ucraina continua a crescere, sono in corso intensi sforzi diplomatici, volti a risolvere le tensioni attraverso una soluzione pacifica.

Anche i prezzi del petrolio hanno ottenuto un certo sostegno dopo che l'Agenzia internazionale per l'energia ha avvertito che il divario tra la produzione dell'OPEC+ e i suoi livelli target è aumentato a gennaio.

"Ci si aspetta che questa carenza si intensifichi poiché alcuni membri dell'OPEC+ lottano con i vincoli di produzione, esacerbando la rigidità del mercato", ha affermato l'IEA nel suo rapporto mensile pubblicato venerdì.

Per la settimana, il benchmark del greggio statunitense è aumentato dello 0,9%, mentre il Brent è avanzato dell'1,3%, sulla base dei contratti del mese anteriore. ■

I prezzi del petrolio salgono tra le tensioni geopolitiche