MANILA: I firmatari che cercano di escludere Ferdinand Marcos Jr dalla presidenza filippina hanno affermato venerdì di essere decisi a tenere le "figure autocratiche" dal potere e avrebbero utilizzato tutti i canali legali per fermare il capofila delle elezioni, inclusa la Corte Suprema.
I denuncianti non sono riusciti a convincere la Commissione elettorale (COMELEC) a squalificare Marcos, 64 anni, figlio e omonimo del defunto dittatore filippino, sulla base della sua condanna decennale per violazioni fiscali. I commissari giovedì hanno affermato che le petizioni erano prive di fondamento.
Loretta Ann Rosales, una firmataria e una delle migliaia di vittime della brutalità dello stato ai sensi della legge marziale degli anni '70 e '80 dell'anziano Marcos, ha affermato che gli oppositori erano pronti a fare appello alla corte più alta.
"Tutte le misure devono essere utilizzate per impedire a figure autocratiche di vincere nei sondaggi che contribuirebbe alla distruzione del governo democratico", ha affermato.
Gli oppositori del veterano politico Marcos vedono sgradevole la prospettiva che la sua famiglia torni al palazzo presidenziale decenni dopo che era stato rovesciato in una rivolta popolare.
Vic Rodriguez, portavoce di Marcos, ha affermato che i firmatari dovrebbero rispettare i tribunali e gli organi semi-giudiziari "non elevando le bugie che hanno spacciato".
La Corte Suprema doveva pronunciarsi su un caso di alto profilo prima delle ultime elezioni del 2016, che coinvolgeva l'allora capofila presidenziale, Grace Poe.
Ha annullato la decisione della COMELEC, martedì la Corte Suprema filippina ha stabilito che una senatrice che ha trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti può candidarsi alla presidenza, annullando una decisione della commissione elettorale e mettendola in linea per rivendicare la sua posizione di favorita per squalificare Poe per domande sulla sua cittadinanza. Poe è arrivato terzo assoluto.
Howard Calleja, un avvocato di uno dei firmatari, presenterà la prossima settimana una mozione chiedendo all'intero collegio della COMELEC di ribaltare la sentenza della sua prima divisione.
Ha detto che la decisione "non pone fine alla squalifica, ma mette ulteriormente in dubbio non solo il caso ma anche la COMELEC".
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